lunedì 21 marzo 2011

A Tokyo continua a non mancare niente

Albino sul suo blog entra in merito anche lui alla storia dell'articolo di Repubblica del post precedente.


Marco, il collega che mi aveva scritto ieri sera, rincara la dose con questa mail di stasera e qualche foto:

Oggi sono andato a fare la spesa al supermercato vicino a casa. Vedendo che era tutto normale, ho deciso di fare delle foto che dovrebbero servire a dissipare eventuali dubbi sulla mancanza di prodotti alimentari in Giappone.
Dunque di cibo a Tokyo ce n'è in abbondanza e di ogni genere.
Anche lo scatolame, che secondo il giornalista della Repubblica doveva essere scomparso, in realtà c'è. I prezzi mi sembrano abbastanza modici, e comunque sono i prezzi di sempre.
Non è possibile che sia cibo inscatolato dopo l'11 marzo (anche se in realtà il cibo "sospetto di contaminazione" dovrebbe essere quello inscatolato dopo le esplosioni verificatesi ai reattori, e non subito dopo il terremoto), in ogni caso il cibo non arriva sugli scaffali dei supermercati in così pochi giorni. Lo scatolame  viene tenuto nei magazzini per settimane, prima di essere gradualmente mandato nei negozi a rimpiazzare quello venduto. Quello che vediamo adesso nei supermercati è quello che era nei magazzini prima del "panico", quindi è scatolame al di fuori di ogni sospetto di contaminazione. Nonostante ciò, come possiamo vedere dalle foto, i prezzi non sono assolutamente cambiati.
Oggi c'era anche il latte in quantità abbondante.
Insomma non manca niente. Credo che sia il caso di avvertire, o meglio, rassicurare il povero inviato della Repubblica, il quale sembra essere l'unico veramente in preda al panico...

È di nuovo il caso di ricordare a tutti che chi ha veramente bisogno di cibo, acqua, medicine e tutto il resto, sono i terremotati. Non certo chi sta a Tokyo.




6 commenti:

  1. Ciao Ernesto,

    Sostengo e approvo il tuo raccontarci come stanno davvero le cose in Giappone. Utile per tutti.
    Mica sei un giornalista, tu!
    Contribuiro' a diffondere il link al tuo blog (attraverso FaceBook) se non ti spiace, perchè c'è davvero troppo allarmismo in giro.


    Un saluto, e grazie.
    LaPeppa

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  2. Ciao mi chiamo Andrea è ho fidanzata ed amici giapponesi di Tokyo.Ho postato questo articolo sull mia pagina fb,dato che ne ho le palle piene di tutte ste minchiate che scrivono sti giornalisti italiani.Ciao !E grazie per scriverre la verita'!

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  3. scusami se te lo dico amico mio
    abiti a tokyo?
    scusa ma vi sbagliate
    la pioggia che vi prendete e che poi lavate via con acqua corrente (come consigliato dalle autorità giappe ormai giorni fa) vi fanno male, molto male.
    certo che bisogna lavorare, lavorare, lavorare fino alla morte, altrimenti non si mangia.
    ma tra qualche anno conterai gli amici morti
    vattene, se puoi

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  4. @Anonimo, innanzitutto e' buona norma scrivere il proprio nome o nickname indicativo. In secondo luogo e' bene argomentare i propri pareri sulla base di qualche elemento. Il tuo commento e' assai maldestro e mal argomentato. Se desideri far cambiare idea a noi residenti a Tokyo, ti consiglio di articolare meglio il tuo pensiero.

    Grazie Ernesto della tua testimonianza quotidiana! Laura

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  5. io sono marco e mi viene da piangere per le ingiustizie di questo mondo
    oggi piango anche per voi

    non ci vuole un coraggio immenso a piazzare 54 reattori sullisola giapponese? un coraggio così grande penso possa derivare solo da una quantità di dollari che noi poveri mortali non riusciamo nemmeno ad immaginare. chi guadagna oggi domani ha i soldi x pensare alla propria salute. poco importa x quella del pianeta e dei 7 miliardi di abitanti
    scusate ancora

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  6. quante minchiate sparono sti "gionalisti"
    ps: mi spedisci della calpis water? XD

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