lunedì 4 aprile 2011

Il giornalismo, quello "vero"

Nei commenti al post precedente Martin, parlando dei media che distorcono o inventano la realtà, ha anche scritto:
Non vorrei però che si pensasse che l'informazione "corrotta" sia solo una questione politica, pur infelicemente bipartisan. Ho notato che ogni volta che leggo su un quotidiano un articolo di un argomento di cui sono particolarmente ferrato lo trovo pieno, non solo di inesattezze, ma proprio zeppo di pure e semplici falsità che chiunque, senza troppa fatica, potrebbe smascherare come tali.
 
È vero, è un'esperienza comune di chiunque sia un minimo esperto in qualunque cosa. Chi ne sa di videogiochi trova quotidianamente articoli pieni di fesserie sui videogiochi; chi appartiene a qualunque religione fa fatica a riconoscere il proprio credo quando ne legge sui giornali; chi è appassionato di fumetti legge interviste strane, e capisce subito che le parole del suo sceneggiatore preferito sono state tagliate, rimontate, adattate, stravolte. E, come dice Martin, non tanto per portare acqua al proprio mulino politico (ho fatto questi esempi proprio perché meno legati a questioni politiche), ma solo per fretta, sciatteria, ignoranza e - ultimamente - per mancanza di rispetto per le persone o gli argomenti trattati.

Quando poi c'entra la politica o l'ideologia allora è un massacro. Per fare un esempio in tema con gli argomenti di questo blog, in questa pagina potete leggere come il Fatto Quotidiano ha ridotto, adattato e in parte stravolto un'intervista all'ingegner Paolo Ruffatti sulla centrale di Fukushima. Mamoru del blog Giappopazzie ha contattato personalmente Ruffatti dopo aver letto un suo commento che criticava il modo in cui il giornalista aveva cambiato le sue parole. Chi vuole può leggersi tutto al link che ho riportato, perciò qui mi basta solo far notare come titolo e sommario contengano già buona parte delle bugie poi inserite nel pezzo.

Il titolo, virgolettato, recita: "Conosco quei reattori, si rischia la catastrofe".
Ruffatti nella corrispondenza con Mamoru dice: "io Fukushima non la conosco".

Sommario: "Paolo Ruffatti ha guidato il programma atomico dell'Ansaldo".
Ruffatti a Mamoru: "[…] io non ho affatto guidato il programma atomico dell'Ansaldo: allora avevo 29 anni e molti capi sopra di me".

Continua il sommario: "Sarà molto peggio di Chernobyl. L'uranio bucherà il terreno e finirà nelle falde e nell'ambiente".
Ruffatti, nel commento sotto il pezzo: "La panzana del “buca questo buca quello”, non l’ho mai detta: so benissimo che la centrale è poggiata su un mat dello spessore di 2,5 metri di cemento armato con tondino da 70 mm di acciaio ad alta resistenza: bucarlo è possibile ma si deve prima bucare il vessel ed il dry well. Ma le condizioni attuali non le conosce nessuno. […] Poi ho ammesso che Fukushima poteva essere peggio di Chernobyl, ma per il fatto che l'uranio delle barre delle 3 refueling pools poteva essere finito nel terreno e finire in falda e nell'aria."

E ancora, in un commento sul sito del Fatto:
L’autore ha poi infarcito di cose errate l’articolo, forse perché io non mi sono spiegato bene, ma soprattutto perché aveva una certa fretta di “chiudere il pezzo” per consegnarlo alle stampe e non c’è stato il tempo di farmelo rileggere: avrei modificato certe cavolate come quella della grafite dentro al vessel.
Eppure Ruffatti era già abbastanza allarmato per la situazione di Fukushima, la considera molto grave tanto da ritenere (su sue supposizioni, naturalmente) che possa essere peggio di Chernobyl, ma evidentemente per il giornalista del Fatto tutto questo non bastava.

Continua Martin nel commento sopra citato:
Il che porta inevitabilmente a pensare che il giornalismo retribuito sia ormai qualcosa che non ha più senso di esistere.
Ecco, il discorso sulla retribuzione è il punto centrale per buona parte degli spacciatori di panzane. Io immagino che un "giornalista" come il famigerato Giampaolo Visetti, "inviato" dalla sua stanza d'albergo (se non da casa) venga pagato un tanto al pezzo, e che sia solo per questo - cioè per guadagnare - che è costretto a inventarsi personaggi, luoghi e situazioni. Ha cominciato creando il mitico eroe inesistente Futoshi Toba, un personaggio di fantasia che è stato poi seguito da postini, madri ricomparse, donne in bicicletta, bambini aggrappati alle alghe, e così via. Tutti personaggi di cui non c'è traccia nei media giapponesi (né di altre parti del mondo) e tutti con nomi rubati a persone reali di cui il Visetti ha letto sulla stampa internazionale di quegli stessi giorni. In questa pagina Laura cita le impossibili coincidenze.

Per non parlare del famigerato pezzo su Tokyo deserta, in cui il nostro intervista una fantomatica "Reiko Fukushima, direttore di un'importante catena di negozi". E qui c'è il colpo di genio. Non so se pensare che, in mancanza di altri nomi da copiare dalla stampa estera, abbia scritto il primo nome che gli veniva in mente, o se abbia deciso di prendersi gioco dei suoi stessi lettori, considerati così stupidi da non ritenere nemmeno un po' sospetto il fatto che l'unica persona intervistata e citata in quell'articolo avesse lo stesso nome della città con la centrale nucleare.

Aggiornamento: Laura ha postato altre "coincidenze". A me sembravano già tante quelle precedenti…

4 commenti:

  1. Ritenendolo un eccellente riassunto delle recenti vicende, mi sono permessa di pubblicare questo link sul gruppo facebook Giappone Shinjitu_quello che la stampa italiana nasconde. Se ti va di leggere i commenti e commentare a tua volta sei il super benvenuto.
    Bacio, L.

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  2. Liberatevi dal vizio!

    http://shaphiro.splinder.com/post/23524648/dal-vizio-ci-si-puo-liberare

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  3. oggi hanno innalzato il livello di rischio della centrale di Fukushima al massimo livello... è catastrofismo o informazione?

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