mercoledì 27 aprile 2011

Un poco più buia

I blackout programmati di cui parlavo qui sono stati sospesi (da due o tre settimane, ormai). Le misure adottate da ditte e privati per risparmiare energia funzionano, perciò si prevede che fino all'estate la domanda di elettricità sarà inferiore all'offerta. Quando arriverà il caldo, però, e cominceranno ad accendersi i condizionatori, allora è probabile che la Tepco riprenderà a staccare la corrente a turni stabiliti.

In questa pagina ho trovato un bellissimo video (che riporto anche qui sotto) che all'inizio mette a confronto la diversa illuminazione di alcune zone di Tokyo adesso rispetto a qualche mese fa. Come dice il titolo stesso del video, le strade sono più buie, ma solo leggermente.
Il video è anche in HD, quindi guardatevelo ingrandito per bene.

mercoledì 20 aprile 2011

Repubblica invece di vergognarsi continua a raccontare bugie

Ormai il suo nome è una barzelletta, tra chi ha un minimo di conoscenza delle cose che accadono veramente in Giappone. Parlo del signor Giampaolo Visetti, l'inviato di Repubblica che più di tutti ha inventato e continua a inventare, tanto da farmi sospettare che lui in Giappone non ci sia mai stato veramente. Anzi, lo spero per lui. Uno che scrive certe cose stando veramente dove dice di essere, o è cieco e sordo oppure è accecato e assordato da interessi suoi personali o della testata per cui scrive.

Di Visetti avevamo parlato già nel post "Repubblica deve solo vergognarsi" e in "Il giornalismo, quello 'vero'". Nell'ultimo post avevo anche citato questa e questa pagina del blog "Giappone Mon Amour", in cui venivano dimostrato che praticamente tutti i personaggi intervistati o incontrati dal Visetti sono sue creazioni artistiche a cui ha dato nomi rubati a personaggi reali citati nei giornali stranieri.

Per quanto sia abituato a scribacchini inetti e in cattiva fede, non riesco veramente a capire come sia possibile che il Visetti continui a fare indisturbato il suo lavoro. O forse lo capisco, anche se a fatica. Questa storia mi ha ricordato infatti quella di Tommaso Debenedetti, il giornalista che si inventava le interviste con gli scrittori famosi, finché a un certo punto i non-intervistati se ne sono accorti e la cosa si è scoperta.

Chi non conosce questa storia se la può leggere con comodo in questa pagina del blog Onlyon, mentre in quest'altra del Post è riportata anche un'intervista a Debenedetti riguardo ai suoi falsi. Nessun redattore gli ha mai domandato prove, nessuno gli ha mai fatto domande. Nel panorama odierno della stampa, dice, sono cose che si possono fare senza alcun rischio.
Perché lo faceva? Per "gusto, per passione, per divertimento". Eppure, nonostante i suoi contatti con scrittori tanto importanti, nessun giornale a cui proponeva le interviste gli offriva un contratto.
Era come se in redazione sapessero che questi colloqui erano inventati e nonostante questo, pensassero: “Tanto non ci scopre nessuno”.
Come riassume il blog Onlyon:
gli scandali che escono fuori sono riconducibili al cattivo stato del giornalismo italiano: sensazionalista (perché il soggetto in questione puntava molto sulle affermazioni degli scrittori contrarie alle aspettative) […] e incapace di fare domande (perché c'è voluta una giornalista che da New York facesse un paio di telefonate per scoprire la versione dell'inventore di incontri)
Nelle interviste di Debenedetti gli scrittori parlavano tutti male di Obama, quelli di sinistra diventavano improvvisamente di destra, e così via. Nel caso di Visetti i suoi intervistati parlano male del governo, dell'energia nucleare, addirittura dell'imperatore e si lamentano di tutto quello di cui si lamenterebbe Visetti se fosse al loro posto.

Ma sono solo fandonie. Le ultime (per ora) sono quelle esaminate quasi parola per parola da Mamoru di Giappopazzie, in un post dal titolo un po' forte, ma che rispecchia quello che molti di noi italiani in Giappone pensiamo:

Vogliamo e prentendiamo "la testa" di Visetti

È un post cominciato dieci giorni fa, ma l'ultimo aggiornamento è di oggi.

sabato 16 aprile 2011

A scuola!

Il 5 aprile mio figlio ha cominciato la prima elementare (in Giappone l'anno scolastico comincia in primavera). Lo stesso giorno ha ricevuto i suoi primi libri, e io li ho filmati.
Se ne avete i mezzi, vi consiglio di guardare il video in alta definizione (720p) e a tutto schermo, altrimenti molte cose non si vedono.




mercoledì 13 aprile 2011

Anonimi e radiazioni

Nei commenti al post di ieri, un anonimo mi aveva messo il link a un video su YouTube. Siccome a parte il link non aveva lasciato né un commento né un nome, l'ho cancellato.
Ma ne parlo qui, perché si trattava di un video postato ieri da Beppe Grillo (o chi per lui) dopo l'annuncio del passaggio di Fukushima al livello 7 (di cui ho parlato qui). La didascalia dello staff di Grillo, dopo alcune sciocchezze tipo "Fukushima ha acceso la spia di sorpasso rispetto a Chernobyl", recita così:
Ipotesi verosimili prevedono una contaminazione sempre più estesa verso la grande Tokyo. In questo caso si dovrebbero sfollare 35 milioni di persone. Il Giappone si trasformerebbe in una Nuova Atlantide alla luce del sole.
Le "ipotesi verosimili" ovviamente se le sono inventate loro, perché - come dicevamo ieri - la tendenza fin dal mese scorso è di una continua e costante diminuzione del livello delle radiazioni in tutto il Giappone, Fukushima compresa. I dati a riguardo si trovano ovunque (per esempio nei link segnalati in questo post di Giappopazzie o negli ottimi resoconti di Unico-lab), e in diversi siti riportati in questa raccolta di link dell'Ambasciata d'Italia a Tokyo, ma per avere un'idea veloce del trend nella zona attorno alla centrale potete guardare questi grafici.

Ma torniamo al video: si tratta delle riprese effettuate il 3 aprile da un giornalista giapponese, Tetsuo Jimbo, che con la propria auto e un contatore geiger è entrato nella zona evacuata (cioè nel raggio di 20 km dalla centrale). Il video l'avevo già visto appunto dieci giorni fa.
Se volete guardarlo alla migliore qualità possibile (fino a 1080p) vi consiglio direttamente il video originale, qui, oppure cliccando qui sotto:


Vale la pena di vederlo perché, oltre a mostrare la distruzione operata dal terremoto e dallo tsunami in quella zona e l'assenza di esseri umani (ovvio, è una zona evacuata), fa capire anche quanto già a pochi chilometri dalla centrale si abbia un livello di radiazioni centinaia di volte più basso rispetto alle immediate vicinanze (infatti la portata delle radiazioni è inversamente proporzionarle al quadrato della distanza dalla sorgente).

A parte un picco di 6 µSv/h  (µSv/h indica quanti sievert vengono assorbiti da un organismo in un'ora) registrato a 15 km di distanza, a 2,9 km dalla centrale il contatore indica ancora 1,20 µSv/h. Da lì in poi, nell'arco di un chilometro (Jimbo si ferma a 1,5 km), le radiazioni cominciano a salire costantemente e rapidamente fino a 112 µSv/h. Questo dieci giorni fa. Adesso sono ancora più basse.

Per capire di che valori stiamo parlando, potete guardare il grafico seguente (cliccate per vedere l'originale), la cui punta ci mostra che mangiando una banana assorbiamo 0,1 µSv. In pratica se il signor Jimbo avesse mangiato 12 banane nell'arco di un'ora avrebbe assorbito la stessa quantità di radiazioni che ha ricevuto a circa 3 km dalla centrale).


Come potete vedere da questa mappa (dell'11 aprile) della zona circostante la centrale di Fukushima, a parte qualche punto sporadico in cui i valori sono più alti, soprattutto a Nord, in molti altri anche molto vicino alla centrale si hanno valori inferiori a 1 o intorno ai 2 µSv/h.

2 µSv/h sono 48 µSv al giorno. Trascorrere 365 giorni in un luogo con una radioattività del genere significa assorbire 17.520 µSv, cioè 17,52 mSv (millisievert). Sono molti di più di quelli che si avrebbero in condizioni normali (a Roma sono circa 2,2 mSv all'anno), ma circa la metà di quello che assorbiamo se facciamo una TAC all'addome (o se fumiamo un pacchetto di sigarette al giorno). Considerato che una stessa quantità di radiazioni "spalmate" nell'arco di un anno hanno un effetto molto più blando della stessa quantità sparata in un istante, ne deduciamo che è probabilmente molto più pericoloso farsi una TAC che abitare a qualche chilometro dalla centrale di Fukushima.
In ogni caso, come si vede dal grafico di sopra, la dose annuale oltre la quale aumenta il rischio di cancro è di 100 mSv all'anno.

Per la cronaca, a Tokyo in questo momento abbiamo 0,079 µSv/h, cioè circa il doppio del livello di fondo normale medio, ma comunque sempre tre volte meno che a Roma.

Ovviamente ci sono da considerare altri fattori, come il rischio di inalare isotopi radioattivi (perché un conto è la distanza da una fonte di radiazioni e un altro è mangiarsi quella fonte), ma anche in questo caso ci sono quantità e livelli e limiti oltre i quali una sostanza può diventare pericolosa e entro i quali non ha alcun effetto (vedi questa tabella relativa ai limiti giapponesi di Iodio 131 e Cesio nell'acqua potabile, espressi in valori di Bq/kg, che potete confrontare con le tabelle che trovate qui).

Ma, del resto, è sempre una questione di numeri. Anche la caffeina, presa in dosi minuscole non fa male, o fa anche bene, ma ne bastano 10 grammi per uccidere una persona.

N.B.
Quando consultate dati di fonti giapponesi (o americane, o di certi altri paesi) tenete conto che il separatore delle migliaia è la virgola, mentre il separatore dei decimali è il punto, cioè l'esatto contrario che in Italia. Perciò se in un grafico giapponese trovate scritto 1.200 µSv/h ricordate che in italiano sono 1,2 µSv/h. Viceversa, se trovate scritto 1,200 si tratta di milleduecento.

martedì 12 aprile 2011

Giusto per precisare

I soliti pseudo-giornalisti sono sempre pronti a sfruttare ogni più piccola occasione per creare allarmismo inutile e deleterio. Le associazioni ambientaliste li seguono a ruota, soprattutto quelle che hanno bisogno di catastrofi e cattive notizie (nonché di visibilità) per giustificare la propria esistenza e tutti i soldi che ricevono (parlo del WWF, per esempio, il cui comitato scientifico si esibisce in dichiarazioni che non hanno nessun fondamento di verità).

L'innalzamento della scala INES al livello 7 (cioè lo stesso livello di Chernobyl) significa soltanto che in entrambi i casi c'è stata una "importante fuga di materiale radioattivo con effetti considerevoli sulla salute e sull'ambiente". Come spiega il bollettino dell'Ambasciata d'Italia a Tokyo:
Questa valutazione e' basata sulla stima della quantità totale di radiazioni rilasciate in atmosfera durante l'incidente alla centrale nucleare di Fukushima-I, avvenute nei primi giorni della crisi
Questa proposta di revisione del livello INES non è conseguenza né di un deterioramento della situazione attuale ai reattori di Fukushima-I, né di un aumento dei livelli di radioattività, né di una revisione dei valori finora registrati, ma rappresenta invece una stima quantitativa globale del rilascio di materiale radioattivo all'esterno dell'impianto e della conseguente diffusione nell'ambiente. 
Ne consegue che questa valutazione non comporta nessun cambiamento delle condizioni di rischio radiologico. 
Ovviamente tutti sono corsi a titolare "Fukushima come Chernobyl", anche se spesso nel corpo dell'articolo si diceva esattamente il contrario, vedi per esempio questo pezzo della Stampa, che al titolo suddetto aggiunge anche un "Tokyo innalza il livello di allerta", come a suggerire che la situazione si è fatta più pericolosa, mentre invece nello stesso articolo gli esperti dell'AIEA e dell'OMS dichiarano l'opposto, cioè che la radioattività è in diminuzione ovunque (anche a Fukushima) e che oltre i 30 km della zona di evacuazione il rischio per la salute è molto basso.

L'usanza di fare titoli ad effetto è vecchia e stranota, ma questo non significa che sia accettabile. Anzi, i titoli dovrebbero fornire una vera sintesi, dal momento che molte persone si limitano a scorrere quelli.
Per fortuna c'è anche chi fa bene il suo lavoro, e titola giustamente: "Giappone/Aiea: Incidente Fukushima "diverso" da Cernobyl.

giovedì 7 aprile 2011

Jishin-yoi

Oggi notavo che le scosse di assestamento forti e percepibili anche a Tokyo erano ormai praticamente finite, quando un paio d'ore fa la mia casa ha cominciato a muoversi di nuovo! Non siamo arrivati ai livelli dell'11 marzo, ma è stata comunque una scossa forte e più lunga del solito. Accendendo la TV ho appreso che l'epicentro era in mare, al largo della prefettura di Miyagi (sempre più o meno dove è avvenuto il terremoto dell'11) e che la magnitudine è stata di 7.4.

Per ora in tutto le scosse di assestamento di magnitudine 5 o superiore sono state 464, di cui 394 di magnitudine 5, 66 di magnitudine 6 e 4 (compresa quella di poco fa) di magnitudine 7.

Proprio ora che stavo per riprendermi dal jishin-yoi!

Jishin-yoi (地震酔い) è un neologismo che potremmo tradurre con "mal di terremoto", perché unisce la parola terremoto a quella di "ubriachezza", che in giapponese è associata alle nausee come il "mal d'auto", il "mal d'aria" e così via.

Dopo il sisma dell'11 marzo e le centinaia di scosse di assestamento, molta gente ha manifestato i sintomi di questo "mal di terremoto": improvvisamente si ha l'impressione che la terra tremi, si perde momentaneamente l'equilibrio (per esempio per qualche secondo si fatica a camminare dritti), e nei casi più gravi si hanno vertigini, giramenti di testa, conati di vomito. A volte la nausea arriva in seguito a un movimento brusco o viaggiando su qualche mezzo di trasporto (a una mia studentessa ultimamente provocava un po' di nausea anche solo il far scorrere con il dito lo schermo del suo smartphone). I medici dicono che si tratta di qualcosa di simile a quando, dopo un viaggio per mare, si scende a terra e per un po' si ha l'impressione di essere ancora in balia delle onde e si fa fatica a mantenere un normale equilibrio.

A quanto pare, nel cervello abbiamo un qualche congegno che accumula informazioni riguardo a velocità e rotazione del nostro corpo e queste informazioni provocano le sensazioni che descrivevo prima. Sensazioni che permangono più o meno a lungo a seconda delle persone e del tipo di esperienza che le ha generate (lo shock che il nostro corpo riceve durante un terremoto è particolarmente forte, in questo senso).

Anche lo stress (ne parlavo qui) vissuto da tutti in questa situazione contribuisce a peggiorare le cose. Per i casi più gravi possono essere utili anche i farmaci che si usano per il mal di mare e simili, ma i medici consigliano piuttosto di cercare di rilassarsi, di fare sport, lunghi bagni caldi (per i giapponesi è il top del rilassamento), di dormire tanto e di svagarsi.

mercoledì 6 aprile 2011

Mini-aggiornamento

Molto lavoro e poco tempo per bloggare, in questi giorni. Ma in fondo non ci sono grandi novità. Le ultime notizie sulla centrale nucleare di Fukushima potete leggerle sul solito sito dell'Ambasciata d'Italia a Tokyo (il link è nella colonna a sinistra, sezione Utili). Qui per esempio c'è il bollettino del 6 aprile.

Per un resoconto chiaro, preciso e aggiornato più volte al giorno consiglio vivamente questa pagina di Unico-lab, in italiano, scritta da esperti del settore con la collaborazione di gente che capisce il giapponese. Stanno facendo davvero un ottimo lavoro. Ho messo il link anche nella colonna di sinistra, sempre nella sezione Utili.

Evitate i siti catastrofisti di ecologisti e anti-nuclearisti, che con questa crisi di Fukushima hanno fatto coppia con i giornalisti per creare più allarme possibile diffondendo notizie false o interpretate male.

lunedì 4 aprile 2011

Il giornalismo, quello "vero"

Nei commenti al post precedente Martin, parlando dei media che distorcono o inventano la realtà, ha anche scritto:
Non vorrei però che si pensasse che l'informazione "corrotta" sia solo una questione politica, pur infelicemente bipartisan. Ho notato che ogni volta che leggo su un quotidiano un articolo di un argomento di cui sono particolarmente ferrato lo trovo pieno, non solo di inesattezze, ma proprio zeppo di pure e semplici falsità che chiunque, senza troppa fatica, potrebbe smascherare come tali.
 
È vero, è un'esperienza comune di chiunque sia un minimo esperto in qualunque cosa. Chi ne sa di videogiochi trova quotidianamente articoli pieni di fesserie sui videogiochi; chi appartiene a qualunque religione fa fatica a riconoscere il proprio credo quando ne legge sui giornali; chi è appassionato di fumetti legge interviste strane, e capisce subito che le parole del suo sceneggiatore preferito sono state tagliate, rimontate, adattate, stravolte. E, come dice Martin, non tanto per portare acqua al proprio mulino politico (ho fatto questi esempi proprio perché meno legati a questioni politiche), ma solo per fretta, sciatteria, ignoranza e - ultimamente - per mancanza di rispetto per le persone o gli argomenti trattati.

Quando poi c'entra la politica o l'ideologia allora è un massacro. Per fare un esempio in tema con gli argomenti di questo blog, in questa pagina potete leggere come il Fatto Quotidiano ha ridotto, adattato e in parte stravolto un'intervista all'ingegner Paolo Ruffatti sulla centrale di Fukushima. Mamoru del blog Giappopazzie ha contattato personalmente Ruffatti dopo aver letto un suo commento che criticava il modo in cui il giornalista aveva cambiato le sue parole. Chi vuole può leggersi tutto al link che ho riportato, perciò qui mi basta solo far notare come titolo e sommario contengano già buona parte delle bugie poi inserite nel pezzo.

Il titolo, virgolettato, recita: "Conosco quei reattori, si rischia la catastrofe".
Ruffatti nella corrispondenza con Mamoru dice: "io Fukushima non la conosco".

Sommario: "Paolo Ruffatti ha guidato il programma atomico dell'Ansaldo".
Ruffatti a Mamoru: "[…] io non ho affatto guidato il programma atomico dell'Ansaldo: allora avevo 29 anni e molti capi sopra di me".

Continua il sommario: "Sarà molto peggio di Chernobyl. L'uranio bucherà il terreno e finirà nelle falde e nell'ambiente".
Ruffatti, nel commento sotto il pezzo: "La panzana del “buca questo buca quello”, non l’ho mai detta: so benissimo che la centrale è poggiata su un mat dello spessore di 2,5 metri di cemento armato con tondino da 70 mm di acciaio ad alta resistenza: bucarlo è possibile ma si deve prima bucare il vessel ed il dry well. Ma le condizioni attuali non le conosce nessuno. […] Poi ho ammesso che Fukushima poteva essere peggio di Chernobyl, ma per il fatto che l'uranio delle barre delle 3 refueling pools poteva essere finito nel terreno e finire in falda e nell'aria."

E ancora, in un commento sul sito del Fatto:
L’autore ha poi infarcito di cose errate l’articolo, forse perché io non mi sono spiegato bene, ma soprattutto perché aveva una certa fretta di “chiudere il pezzo” per consegnarlo alle stampe e non c’è stato il tempo di farmelo rileggere: avrei modificato certe cavolate come quella della grafite dentro al vessel.
Eppure Ruffatti era già abbastanza allarmato per la situazione di Fukushima, la considera molto grave tanto da ritenere (su sue supposizioni, naturalmente) che possa essere peggio di Chernobyl, ma evidentemente per il giornalista del Fatto tutto questo non bastava.

Continua Martin nel commento sopra citato:
Il che porta inevitabilmente a pensare che il giornalismo retribuito sia ormai qualcosa che non ha più senso di esistere.
Ecco, il discorso sulla retribuzione è il punto centrale per buona parte degli spacciatori di panzane. Io immagino che un "giornalista" come il famigerato Giampaolo Visetti, "inviato" dalla sua stanza d'albergo (se non da casa) venga pagato un tanto al pezzo, e che sia solo per questo - cioè per guadagnare - che è costretto a inventarsi personaggi, luoghi e situazioni. Ha cominciato creando il mitico eroe inesistente Futoshi Toba, un personaggio di fantasia che è stato poi seguito da postini, madri ricomparse, donne in bicicletta, bambini aggrappati alle alghe, e così via. Tutti personaggi di cui non c'è traccia nei media giapponesi (né di altre parti del mondo) e tutti con nomi rubati a persone reali di cui il Visetti ha letto sulla stampa internazionale di quegli stessi giorni. In questa pagina Laura cita le impossibili coincidenze.

Per non parlare del famigerato pezzo su Tokyo deserta, in cui il nostro intervista una fantomatica "Reiko Fukushima, direttore di un'importante catena di negozi". E qui c'è il colpo di genio. Non so se pensare che, in mancanza di altri nomi da copiare dalla stampa estera, abbia scritto il primo nome che gli veniva in mente, o se abbia deciso di prendersi gioco dei suoi stessi lettori, considerati così stupidi da non ritenere nemmeno un po' sospetto il fatto che l'unica persona intervistata e citata in quell'articolo avesse lo stesso nome della città con la centrale nucleare.

Aggiornamento: Laura ha postato altre "coincidenze". A me sembravano già tante quelle precedenti…